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PEAK PERFORMANCE: TRA MUSICA E SPORT

opera theater
stage opera theater

I musicisti sono stati spesso definiti atleti dei piccoli muscoli in quanto si concentrano principalmente sull'esecuzione di piccoli movimenti accurati e perfettamente sincronizzati. Basti pensare alle esecuzioni dei concerti più virtuosi per osservarne ed ascoltarne la complessità sia dal punto di vista musicale che fisico e motorio. Se invece immaginiamo la realizzazione di un'opera o balletto, osserveremo inoltre associate alle dimensioni già esplicitate anche la complessità logistica e temporale definita dalla messa in scena. Prendendo in considerazione opere come Aida di Giuseppe Verdi, avremo all'interno della rappresentazione anche parti definite "ballabili", in cui oltre al coro, solisti, musicisti, attrezzisti, costumisti saranno coinvolti anche maestranze del corpo di ballo coinvolte, assieme a comparse, mimi e maestri di scena.


Come sostenuto dagli studi di Randall W. Dick e colleghi, gli artisti dello spettacolo sono a tutti gli effetti degli atleti poiché:

- si allenano e studiano quotidianamente;

- si esibiscono anche in presenza di dolore, talvolta cronico;

- si esibiscono frequentemente di fronte a un pubblico;

- competono spesso durante la carriera anche tra colleghi;

- presentano periodi di “off-season”;

- partecipano a numerose competizioni come concorsi e audizioni;

- presentano un elevato rischio di utilizzo di sostanze;

- presentano un reale rischio di insorgenza di patologie in grado di terminare definitivamente la carriera.


È stato già ampiamente dimostrato che diverse teorie e tecniche di psicologia dello sport possono essere applicate con successo al campo delle arti dello spettacolo per migliorare le prestazioni attraverso interventi mirati alla definizione degli obiettivi, alla motivazione, all'attenzione, al linguaggio di sé e alle immagini. Inoltre, queste tecniche si sono rivelate utili per prevenire anche l'abuso di sostanze che migliorano le prestazioni e i disturbi alimentari, riducendo al contempo il rischio di infortuni o burnout.

L’utilità infatti delle differenti teorie e tecniche della psicologia dello sport applicata all’ambito della performance artistica, secondo la recente letteratura, possono essere utilizzate per:

  • Migliorare e potenziare le peak performance, o prestazioni d'eccellenza, attraverso l’uso di interventi mirati come per l’ambito sportivo migliorando goal setting, motivazione, concentrazione, attenzione, self talk e imagery;

  • Prevenire l’uso di sostanze, disturbi del comportamento alimentare, rischi di infortuni o burnout;

  • Imparare a gestire l'ansia da prestazione musicale;

  • Migliorare le abilità creative e screening psicofisico;

  • Supportare l'artista durante la fase riabilitativa in seguito a traumi o infortuni.


Inoltre, proprio come nello sport, il rapporto tra i musicisti e i loro insegnanti è fondamentale per garantire il loro benessere e i loro risultati professionali.

Durante la mia carriera, i miei maestri sono stati quasi sempre dei punti di riferimento anche oltre l'aspetto puramente tecnico/musicali, proprio perché durante il percorso di formazione musicale accademica si viene a formare un rapporto importante e, spesso, di stima reciproca nel tempo.

Infatti, anche la relazione coach-atleta può essere simile al tipo di relazione che si presenta tra docente di strumento e allievo, la quale viene poi talvolta proseguita anche dopo il periodo di formazione accademica, per la preparazione di audizioni, concorsi o concerti.


Tuttavia, occorre anche notare che esistono alcune differenze tra atleti e musicisti. In primo luogo, la definizione di prestazione eccellente è diversa, poiché i criteri di valutazione della qualità della prestazione sono molto più soggettivi nel campo della musica che in quello dello sport. I musicisti tenderebbero a evitare di cercare un aiuto professionale, preferendo i consigli dei loro coetanei e degli insegnanti, forse a causa del limitato accesso al supporto psicologico e alla formazione nella loro carriera musicale professionale.

Infine, nell’analisi dei due settori prestazionali, è importante sottolineare che il tipo di prevenzione e supporto a livello sia psicologico che medico, spesso diverge tra i due ambiti poiché la prevenzione e riabilitazione specifica nel mondo musicale è spesso carente, con notevoli differenze tra un paese ed un altro. Tuttavia, come emerge dallo stato dell'arte e dalle differenze esperienze lavorative, la cultura della prevenzione nei musicisti è ancora inadeguata e raramente viene offerta un'assistenza adeguata nelle accademie musicali e negli ambienti professionali.


Nella mia esperienza professionale ho avuto modo di riscontrare anche personalmente l'enorme efficacia di diversi protocolli di intervento derivanti dalla psicologia sportiva e prestazionale, utilizzata già in numerosi ambiti come ad esempio quello aziendale e organizzativo, anche per potenziare e ottimizzare le risorse mentali legati al raggiungimento del nossimo massimo potenziale. Tra questi ho collaborato in particolare con il Prof. Vercelli G. e il Team del Centro di Psicologia dello Sport e della Prestazione Umana "U. Marcaccioli di Torino" sviluppando sulla base del modello S.F.E.R.A. per l'analisi e ottimizzazione delle prestazioni, l' applicazione dello stesso nel contesto musicale e dello spettacolo. Le nostre ricerche e applicazioni sono state anche presentate al 40 Simposio della Performing Arts Medicine Association a Chicago nel 2022.


Se sei un artista dello spettacolo o musicista e vuoi scoprire maggiori informazioni per iniziare un percorso di allenamento mentale applicando modelli, tecniche e percorsi di supporto derivanti dalla psicologia dell'alta prestazione così come vengono affrontati da atleti, contattami o scopri maggiori informazioni nella pagina dedicata al mental training.


© Dott. Mazzon Luca *

Dipl. Mus., M. Mus., B. Sc., M. Sc. Psy.


*I contenuti presenti sul blog "Performance: between Music and Psychology"– dei quali è autore il proprietario del blog Luca Mazzon – non possono essere copiati, riprodotti, pubblicati o redistribuiti perché appartenenti all’autore stesso. E’ vietata la copia e la riproduzione dei contenuti in qualsiasi modo o forma. E’ vietata la pubblicazione e la redistribuzione dei contenuti non autorizzata espressamente dall’autore.


BIBLIOGRAFIALEDERMAN RJ. Alice G. Brandfonbrener, MD-A personal remembrance. Med Probl Perform Art. 2014, 123-4. MOYLE, G. Performance in the spotlight: Exploring psychology in the performing arts. InPsych, 2012, 34(6), pp. 11-13. DICK R. W., BERNING, J. R., DAWSON W., GINSBURG R. D., MILLER C., SHYBUT G.T. Athletes and the Arts – The Role of Sports Medicine in the Performing Arts. Current sports Medicine Reports. 397-403. American College of Sports Medicine, 2013.

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